Quando ho cominciato a dare dimissioni con la stessa frequenza con cui al cane va cambiato il collare antipulci, ho cominciato a sentirmi in dovere di giustificare con forza le mie decisioni. Il grande classico “non sei tu, sono io” che puntualmente precedeva e concludeva la mia accorata apologia non bastava più, perché a una…
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.