Ma che vuol dire Cache?

Vi ho già parlato dei cookie e dell’importanza che hanno per l’utilizzo dei browser in modo corretto.
I cookie erano quei pacchetti di informazioni che rimbalzavano dal nostro computer alla rete, ricordate?

Bene, oggi parliamo di un altro protagonista della nostra cronologia: la Cache.
Non fate quella faccia perché, ancora una volta, non sono problemi da smanettoni come potrebbe sembrare.

Cominciamo con l’etimologia: cache deriva dal francese caché, che in italiano vuol dire nascosto: la cache è infatti la memoria nascosta del browser.

Da Wikipedia:

La memoria cache (ellissi utilizzata comunemente: “cache”) è una memoria informatica temporanea, non visibile al programmatore, che memorizza un insieme di dati che possano successivamente essere velocemente recuperati su richiesta.
L’origine del nome deriva appunto dal fatto che la memoria cache ed il suo utilizzo sono trasparenti al programmatore, quindi “nascosti” allo stesso.

Una cache è associata ad una memoria principale, in cui risiedono i dati.
La memoria cache è di portata inferiore rispetto alla memoria principale, ma è più conveniente in termini di tempi di accesso e/o carico sul sistema.
Quando è necessario l’accesso ad un dato, (ad esempio: una pagina o un sito) questo dato viene prima cercato nella cache.
Se è presente e valido, viene utilizzata la copia presente.

Ma che vuol dire?

Quando visitiamo una pagina per la prima volta, nella memoria della cache si conservano i dati relativi a quella visita.
La volta successiva che visiteremo quella stessa pagina, se non cancelliamo la cronologia, il nostro browser sarà più veloce a ricollocare tutte le informazioni.
Quasi come se fosse una persona che, dopo aver percorso una strada in campagna, riuscisse a riconoscere i bivii e gli elementi del paesaggio per orientarsi.

Questo tipo di memoria intelligente è molto utile per le visite abituali.
È come quando il nostro cervello legge un’immagine sempre allo stesso modo, riconoscendo sempre gli elementi nello stesso ordine.

Può capitare, però, che ad una certa pagina vengano apportate delle modifiche: di contenuto, di layout.
A quel punto, spesso, ricaricando la pagina (Premere F5…) potrebbe risultare impossibile visualizzare tali modifiche. Il browser ha memorizzato alcune informazioni nella cache e trova più veloce utilizzare quelle, ignorando quindi le nuove modifiche.

Come se il browser avesse un pregiudizio: a quel punto, semplicemente, conviene svuotare la cache: il browser sarà un po’ più lento, sicuramente, ma indubbiamente vedremo tutte le pagine che visitiamo nella loro versione più aggiornata.

Ora che vi ho svelato l’importanza della cache,
dite la verità: quanto vi piacerebbe avere la possibilità di svuotare la cache del cervello di alcune persone, affinché ragionino meglio, con più calma e senza pregiudizi?
Io non ve lo sto neanche a quantificare, ma probabilmente lo sapete già.