Tutti noi abbiamo un indirizzo di posta elettronica.
E tutti noi abbiamo la cartella Posta in arrivo (o Posta in entrata).
E poi c’è Posta inviata, Bozze, Cestino.
Poi c’è la Posta indesiderata: In quella cartella vanno a finire, se lo decidiamo nelle impostazioni del nostro account, o in alcuni casi succede automaticamente, tutti quei messaggi di cui probabilmente il contenuto non sarà di nostro interesse.
Offerte commerciali inutili, richieste di invio di denaro, mail con contenuti poco affidabili (clicca qui, apri l’allegato…).
La posta indesiderata oggi, per gli anglofoni, si chiama SPAM (o junk mail, letteralmente email spazzatura),
e per Spam non si intendono unicamente i messaggi di posta non graditi.
Spam è diventato il termine utilizzato quando si parla di contenuti ed informazioni eccessive e invadenti.
Uno spammer, cioè l’individuo autore dei messaggi spam, invia messaggi identici a migliaia di indirizzi e-mail, raccolti in maniera automatica dalla rete.
Ma che vuol dire?
In un famoso sketch del Flying Circus dei Monty Python, una cameriera in un locale propone al cliente diverse pietanze tutte a base di Spam, ch’era la carne in scatola diffusissima nel secondo dopoguerra per la facile reperibilità ed il costo abbordabile. Lo sketch giocava proprio sul fatto che lo SPAM era diventato un alimento onnipresente per ogni famiglia inglese.
La cameriera propone quindi all’uomo in modo insistente il prodotto, in diverse salse ma senza cambiarne la sostanza, diventando infine irritante e fastidiosa.
Ecco quindi che, dal successo di quello sketch, e dalla fama che ha acquisito la diffusa carne in scatola nei paesi occidentali a cavallo del boom economico,
La parola SPAM non è più soltanto il nome di un alimento,
e diventa il nemico numero uno della Netiquette: una pratica fastidiosa, invadente e sgradita!