Sebbene sia già possibile trovare numerose definizioni del termine cloud,
Prima tra tutte quella riportata da Wikipedia
In informatica con il termine inglese cloud computing (in italiano nuvola informatica) si indica un insieme di tecnologie che permettono, tipicamente sotto forma di un servizio offerto da un provider al cliente, di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati grazie all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite e virtualizzate in Rete in un’architettura tipica client-server.
Probabilmente è necessario fare un piccolo passo ulteriore, e spiegare cosa vuol dire realmente oggi il termine cloud.
Come spiegato da Wikipedia, per cloud si intende l’insieme di tecnologie che permettono l’archiviazione di documenti e contenuti non più in locale ma con il supporto di uno spazio sul “web”
Sono sempre meno utilizzati i classici hard disk esterni, quei mattoncini che si collegano, di solito tramite ingresso USB, al nostro computer per salvare su un supporto esterno i file importanti per evitare che, in caso di problemi al PC, vadano persi o irrimediabilmente danneggiati, magari a seguito di una formattazione.
Sembrano problemi da smanettoni, vero?
E invece tutti noi abbiamo quotidianamente a che fare con problemi al computer, c’è sempre qualche amico che si lamenta di aver perso questo o quel documento importante. Con il cloud questo problema sembra via via scomparire definitivamente.
Ma che vuol dire?
Il sistema del cloud rende la nostra vita ancora più semplice per diversi motivi.
1.
Innanzitutto è più sicuro di un hard disk esterno, che di solito ha una vita molto breve (due anni di vita in media, immaginate di dovervi preoccupare ogni due anni di dover spostare i vostri 500 e più gigabyte di file ogni volta col rischio di perdere tutto).
Il sistema del cloud invece consente il salvataggio dei file su un server remoto, del quale al 99% ignoreremo la posizione ma, possiamo starne certi, è anche al 99% più sicuro dei nostri tradizionali hard disk.
Senza contare che diversi servizi di cloud – come ad esempio iCloud, orgoglio di casa Apple – forniscono anche un backup (che vuol dire salvataggio e sincronizzazione dei file)
programmabile a scadenza personalizzata, in modo che non dovremo neanche ricordarci di farlo noi manualmente!
2.
Salvare i nostri file sulla “nuvola” significa potervi accedere da qualunque dispositivo.
Portatile, fisso, smartphone e tablet, non importa: inseriamo username e password e raggiungiamo tutti i nostri documenti, foto, film, e-book, in brevissimo tempo e senza creare doppioni, senza occupare inutilmente memoria sui singoli dispositivi, e senza lasciare traccia su questo o quel computer. Uno dei più famosi e diffusi? Sicuramente Dropbox.
3.
Collaborare e condividere è sempre più facile!
Google Drive forse è lo strumento più utilizzato per condividere file e permettere a diverse persone di lavorarci contemporaneamente.
Se Anna e Claudio stanno lavorando allo stesso documento, non sarà più necessario incontrarsi fisicamente. Lui potrà farlo da casa e lei potrà farlo dal suo tablet mentre è in treno da Roma a Milano, tramite connessione wifi.
Può sembrare cosa da poco, eppure in questo modo gran parte delle operazioni che siamo costretti a svolgere quotidianamente sul posto di lavoro – e non solo – risultano snellite e semplificate.
Non meraviglia il fatto che l’ottica del Cloud Computing abbia ormai conquistato tutti, vero?